Matteo Moschetti : "Mi manda Basso"
Intervista di Andrea Schiavon, Tuttosport
Conoscere il passato ti aiuta a non farti abbagliare dal presente e a immaginare in maniera più chiara il futuro. Matteo Moschetti ha smesso di studiare tre anni fa, dopo la maturità, per inseguire i suoi sogni su due ruote, ma in storia e geografia ciclistiche se la cava più che bene. "Un grande ciclista bretone ? Bernard Hinault" risponde senza esitazione il dilettante più vincente in circolazione. Con sette successi stagionali, Moschetti è il giovane italiano che più si è fatto notare in questa prima parte di stagione, vincendo un po’ dovunque: dalla Turchia a Rodi, dalla Francia all’Olanda.
"E l’ultimo successo, al ZLM Tour, ha un sapore particolare, perché l’ho ottenuto con la maglia della Nazionale. L’anno scorso in azzurro non ero riuscito a fare granché" racconta il 21enne (è nato il 14 agosto 1996) di Robecco sul Naviglio.
- Cos’è successo ? è approdato alla squadra di Alberto Contador e si è sbloccato ?
"In realtà la mia preparazione non è cambiata in maniera radicale rispetto a quando correvo per la Viris Vigevano. Diciamo che la nuova squadra mi ha permesso di arrivare più pronto a inizio stagione".
- In che modo ?
"Dove vivo, tra Milano e Novara, non è facile allenarsi bene d’inverno. Con la Polartec-Kometa tra dicembre e gennaio abbiamo fatto due raduni nel sud della Spagna e questo mi ha permesso di accumulare chilometri".
- A portarla nella squadra spagnola è stato Ivan Basso. Come l’ha convinta ?
"Non ha certo dovuto insistere. Ho impiegato pochi secondi a dirgli di sì. Se Contador e Basso decidono di scommettere su di te, come fai a rifiutare ?".
- E che tipo di dirigenti sono ?
"Molto presenti. Con Ivan ci conoscevamo già, mentre Alberto è stato una scoperta".
- In che senso ?
"In raduno esce con noi in bici ed è uno spettacolo vederlo pedalare. E poi ha un carisma eccezionale. Una sera ha fatto un discorso alla squadra su cosa significhi fare il ciclista. Non ha detto cose nuove, ma ha parlato con una tale passione che mi ha fatto venire i brividi".
- Come può migliorare ancora Matteo Moschetti ?
"Devo crescere in tutto. Mi fa ridere chi mi dice che quest’anno ho solo due vittorie in meno di Valverde... lui corre nel World Tour, io no".
- Baratterebbe le sue sette vittorie per una sola nel World Tour ?
"Anche per un piazzamento tra i primi dieci. Alla Vuelta Valenciana c’erano 12 squadre del World Tour e mi sono reso conto di quanta strada devo percorrere per arrivare a quel livello".
- Un contratto però l’ha già ottenuto : dal 2019 correrà per la Trek...
"Questo mi dà tranquillità, ma significa anche che devo fare sul serio".
- Un sacrificio per stare tra i grandi ?
"Mi sa che dovrò perdere 3-4 chili. Adesso ne peso 73 per 1 metro e 80 di altezza".
- E la prossima vittoria ? Ha già qualcosa in mente ?
"A fine mese c’è il Tour della Bretagna. Non sarebbe male vincere a casa di Hinault".
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